TUTTOMILANO di Repubblica del 16 Novembre 2019 scrive di Galleria Radisa
ATMOSFERA DI CASA E LA TAVOLA E’ FATTA
ROBERTO RADISA NELLA SUA GALLERY OFFRE UN ESEMPIO DELL’ARTE DEL CONVIVIO PER ECCELLENZA: L’ELEGANZA DI APPARECCHIARE, TUTTI I GIORNI E NELLE GRANDI OCCASIONI
di Marina Grossi
“Desideravo un negozio arioso e accogliente, un luogo che non dovesse intimorire, con un’atmosfera come di casa, aperto al collezionista e a chi è attirato anche da un pezzo singolo, magari anonimo, per non spendere una fortuna e abbellire la tavola con gusto”. Come un anfitrione cordiale e brillante, Roberto Radisa apre agli interni della sua Gallery, tre vetrine affacciate su via Morgagni che invitano davvero ogni tipo di cliente a lanciarsi in una mise en place per tutti i gusti. Non esiste a Milano un posto simile, dedicato soprattutto all’arte del convivio per eccellenza, alla tavola di tutti i giorni come quella per le grandi occasioni. Qui Radisa, l’architetto che molti ricorderanno tra il cast del programma “Cerco casa disperatamente” su Real Time. da un anno si dedica a tempo pieno a una delle sue passioni. “Tra queste pareti è un po’ come se raccontassi la storia della tavola e dell’arte di apparecchiare dai primi nel Novecento agli anni ’60 e ’70. Per oltre vent’anni, alcuni dei quali vissuti anche all’estero, ho collezionato vasi, bicchieri, stoviglie. E a maggior ragione adesso, quando vedo qualcosa che mi incuriosisce per unicità e bellezza la acquisto, senza pensare al suo uso. Per esempio queste vecchie piastrelle dal decoro speciale, che un tempo chissà cosa rivestivano, ora possono essere usate nei modi più vari”. Farsi suggerire come è fin troppo facile, e anche farsi gidare nella scelta tra servizi di porcellana finissima e semplici pezzi singoli di buona ceramica; tra i piattini da pane e i poggiacoltello in cristallo, i centrotavola Toussi Court e le zuppiere Herend, le alzatine e i vassoi, le brocche anni ’50 e i bicchieri incisi con decori Liberty. Negli interni luminosi, tra scaffali bianchi, tavoli apparecchiati, un caminetto, qualche poltrona firmata Buffa, Borsani e Parisi, non mancano stampe, incisioni a tema floreale, specchi; e vasi, anche in ceramica: sono pezzi importanti, oggetti d’arte considerati come sculture, firmati Gio Ponti, Giovanni Gariboldi, Guido Andlovitz, Antonia Campi.